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Programma Eventi 2024
Bistrot e Lounge Bar
Un nuovo bistrot con lounge bar in centro storico, al fresco del giardino, per trascorrere una piacevole serata tra amici, in coppia o in famiglia.
Da noi puoi fermarti per un aperitivo veloce accompagnato da gustosi stuzzichini o per goderti una pausa relax con un buon bicchiere di vino o un cocktail che profuma d’estate.
Se ti piace il nostro menù, condividilo!
In carta ti proponiamo alcuni piatti da gustare con chi vuoi (minimo 2 persone): polpettine e gazpacho nella zuppiera al centro del tavolo, il trittico dall’orto e dal mare, i piatti del giorno.
Vuoi un assaggino tutto toscano?
Abbiamo le tapas regionali, da provare anche in combinazione (e ci scapperà di sicuro la scarpetta…).
Immancabili in menù il tagliere salumi e formaggi e i panini gourmet, vegetariani e con altre gustose farciture.
Il Giardino…
La fama del giardino di palazzo Mastiani Brunacci, per l’identità esclusiva, per la rarità delle sue piante e per il suo assetto, si deve a Elena Amati, che sposò il cavalier G. F. Mastiani Brunacci, il più ricco dei maggiorenti pisani. Sia il palazzo che il giardino nel XIX secolo furono l’occasione mondana più ambita dell’aristocrazia e dei grand tourist: Madame de Staël, la contessa d’Albany, la duchessa de Berry, Vittorio Alfieri, lord William Hamilton, Elisa Baciocchi Bonaparte, Cammillo e Paolina Borghese, i principi Torlonia, Giacomo Leopardi, furono gli ospiti con i quali Elena aveva rapporti di consuetudine. Non conosciamo il nome del progettista, per l’irreparabile perdita dell’archivio familiare, ma si può ipotizzare che la Mastiani si sia affidata all’architetto Gherardesca che in quel periodo aveva realizzato il monumentale scalone del palazzo e il limitrofo giardino Venerosi Pesciolini.
Nel 1805 lo scienziato Gaetano Savi dedicò alla Mastiani il suo trattato Materia Medica vegetabile Toscana, perché la gentildonna aveva voluto nel suo palazzo un vago Giardino in cui “le piante più belle formano un variato spettacolo”. Sappiamo così che nel Giardino erano presenti i rari Gymnocladus Canadensis, il Laurus Camphora, originario del Giappone, la Sophora Tetraptera, originaria della Nuova Zelanda.
Coevo al trattato del Savi, probabilmente di sua mano, è un rarissimo opuscolo Catalogo delle piante del Giardino Mastiani. Una carta eseguita dall’ingegnere Giacinto Van Lint ci restituisce una pianta del giardino con la presenza, addossata ad un muro di recinzione, di una nicchia a grottesca (forse con statua), di una fontana, di aiuole articolate secondo geometrie e simmetrie ben precise, piedistalli su cui poggiavano i vasi delle piante di agrumi. Il giardino, dopo un periodo in cui è stato cinema all’aperto, è stato riaperto al pubblico solo nel 2021.
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